sabato, marzo 03, 2007

rispetto tra medici

La realtà dei rapporti tra medici è improntata (in ospedale per mia esperienza) da comportamenti per niente "umani" e regolati da frasi del tipo "non capisci niente", "quello non capisce niente", "fai questo", "non ti permettere", "quello sbaglia sempre", "non mi fido di quello", "ma cosa vuoi, si sa da dove viene", "non ha voglia di lavorare", "non sa fare niente", "faccio io perchè sono io", "si fa così", "dovete fare così", "chi non vuole può andare via", "io ho ragione", "sbagli", "hai sbagliato", "qui si fa così", "si è preso il malato". "opero io pechè gli altri non sanno operare", "non è aggiornato", "ha un carattere difficile, non voglio averci a che fare", "non parlarci", "non parlare con loro", "non dire niente a loro", per non dire delle conseguenze delle calunnie, dei soprusi, dell'invidia, dei rancori e della concorrenza estremizzata oltre che della esclusione e della emarginazione.
Progetto in corso di realizzazione per i pazienti/clienti: umanizzare gli ospedali!!.


Art. 58 Rispetto reciproco

Il rapporto tra medici deve ispirarsi ai principi di corretta solidarietà, di reciproco rispetto e di considerazione della attività professionale di ognuno.
Il contrasto di opinione non deve violare i principi di un collegiale comportamento e di un civile dibattito.
Il medico deve assistere i colleghi senza fini di lucro salvo il diritto al ristoro delle spese.
Il medico deve essere solidale nei confronti dei colleghi risultati essere ingiustamente accusati.

(tratto dal codice deontologico 2006, vale anche per i medici dipendenti ospedalieri)