mercoledì, settembre 05, 2007

lista di attesa in chirurgia 3

Nel 1975, a Firenze, esisteva l'Arcispedale di S.M.N. e Stabilimenti Riuniti che raccoglieva 3 Ospedali:

1- Careggi

2- S.M.N.

3- Osp. S.M.A..

Nel 2007, a Firenze, esiste l'Azienda S. F.10 e l'Azienda O.Careggi.

L'Azienda S.F.10 comprende 5 Ospedali di cui 3 cittadini, in ognuno di questi Ospedali e' presente un reparto di Chirurgia Generale quindi 5 reparti di Chirurgia Generale in una unica Azienda.

Non si conoscono i tempi di attesa, per singolo intervento chirurgico, di ogni reparto di Chirurgia Generale.

Per quanto riguarda i tumori maligni la Regione Toscana prescrive un tempo di attesa massimo di 30 giorni per l'intervento chirurgico, questa prescrizione tutela il cittadino nei confronti della patologia maligna (tumori maligni).

Per la patologia benigna (i piu' frequenti: ernia inguinale, calcoli alla colecisti, appendicite, laparocele, emorroidi) non sono previsti tempi di attesa certi.

Gli interventi citati richiedono una degenza ospedaliera media di 2 giorni per cui chiunque conoscesse i tempi di attesa potrebbe spostarsi dove si aspetta meno ed invece alla disparita' di attesa si aggiunge la beffa di attese artificiali.

L'assurdo e' che il costo di uno stesso intervento chirurgico (esempio l'asportazione della colecisti) e' differente nei vari Ospedali dell'Azienda come se ogni Ospedale avesse costi differenti rispetto allo stesso oggetto prodotto.

Volendo fare un esempio pratico immaginiamo che la FIAT producesse la 500 in 5 stabilimenti con costi di produzione differenti e con tempi di attesa differenti!!

Se i manager, pagati profumatamente, non riescono a risolvere il problema almeno lasciamo liberi i cittadini di andare dove si aspetta meno!

Vogliamo sapere i tempi di attesa, per ogni intervento chirurgico, dei rispettivi reparti di Chirurgia Generale per poter scegliere dove andare liberamente senza essere obbligati ad aspettare per ignoranza!!!!!!!

martedì, settembre 04, 2007

primario delirante

Cassazione Penale
Dare del "delirante" al primario non è reato
Primario in "delirio di onnipotenza": assolto l'autore dell'esposto offensivo

Massima

Con esposto, indirizzato all'Istituto, all'Assessorato Regionale, al Ministero della Sanità, all'Ordine dei Medici della Provincia ed altri uffici, il marito di una paziente aveva sostenuto che il medico si era reso responsabile di "fatti di grave negligenza ed omissione professionale", che aveva assunto "un comportamento stizzito e borioso, in pieno delirio di onnipotenza". E ne aveva qualificato le condotte come un "penoso esempio di miserevolezza umana, prima ancora che di miserevolezza della scienza medica". Va confermata la sentenza di assoluzione dal reato di diffamazione, pronunciata in appello per l'autore dell'esposto, in quanto il medico, nel corso di una discussione, tra l'altro aveva dato alla paziente della "bugiarda". In questo contesto si colloca il comportamento finale del sanitario, ritenendolo per indici evidenti (la stessa animosità della discussione che faceva allontanare i presenti, l'attribuzione di mendacio, la prospettazione con durezza dell'assenza di alternative all'intervento disposto), fatto ingiusto idoneo a giustificare la reazione del marito di lei. (Avv. Ennio Grassini - www.dirittosanitario.net)