venerdì, giugno 05, 2009

....in chirurgia si puo' risparmiare, volendo!

DoctorNews
5 giugno 2009 - Anno 7, Numero 100

In chirurgia si gioca troppo in difesa

Ricoveri inutili, esami superflui, farmaci non necessari, addirittura pazienti difficili 'evitati' per paura.
Il timore di essere trascinati in tribunale dai propri malati o dai loro familiari tiene in ostaggio i camici bianchi italiani.
In particolare i chirurghi, il 78% dei quali ammette di avere fatto ricorso alla cosiddetta medicina difensiva per prevenire eventuali contenziosi legali.
Lo rileva un'indagine empirica promossa dalla Società italiana di chirurgia (Sic), condotta fra luglio e novembre 2008 su un campione di 307 medici.
La ricerca sarà presentata oggi all'università Cattolica di Milano, durante la tavola rotonda 'Il problema della medicina difensiva e la responsabilità penale nell'attività sanitaria: una proposta di riforma'.
L'appuntamento è dalle 11.30 alle 17.30, nella Sala Negri da Oleggio dell'ateneo di largo Gemelli 1.
A organizzare l'incontro è il Centro studi 'Federico Stella' sulla giustizia penale e la politica criminale (Csgp) della Cattolica, che per l'occasione lancia una proposta di riforma legislativa con l'obiettivo di gestire in modo più efficace i contenziosi in ambito sanitario.
Dei 307 chirurghi intervistati - si legge in una nota della Cattolica - l'83% dichiara di avere inserito in cartella clinica annotazioni evitabili; il 69,8% confessa di avere proposto il ricovero di un paziente in ospedale nonostante il malato fosse gestibile ambulatorialmente, e il 61,3% non nasconde di avere prescritto un numero di esami diagnostici maggiore rispetto al necessario.
E ancora. Il 58,6% dei camici bianchi dice di avere fatto ricorso alla consultazione non necessaria di altri specialisti; il 51,5% di avere prescritto farmaci non necessari, e il 26,2% di avere escluso pazienti a rischio da alcuni trattamenti, oltre le normali regole di prudenza.
Quanto alle principali motivazioni che inducono a comportamenti difensivi, l'80,4% del campione intervistato dichiara appunto il timore di un contenzioso medico-legale.