sabato, febbraio 18, 2006

la migliore organizzazione 2

La dimissione del cliente deve essere tempestiva per permettere ad altri di essere operati, il letto ospedaliero deve essere utilizzato più possibile per più clienti possibili (risparmiare).

La dimissione è stabilita dal chirurgo di turno alla visita di reparto, in genere non è lo stesso che ha eseguito l'intervento chirurgico.
Il cliente è dimesso con la sua cartellina cartacea con le prescrizioni, le medicine deve ritirarle presso la farmacia dell'ospedale (risparmiare).
La visita di controllo dopo dimissione sarà fatta presso l'ambulatorio di chirurgia dal chirurgo di turno, non sarà lo stesso chirurgo che ha eseguito l'intervento chirurgico, non sarà il chirurgo che ha deciso la dimissione.
Da quanto scritto si può leggere che per un intervento chirurgico decidono più chirurghi durante il percorso, quindi la responsabilità da personale di un chirurgo diventa condivisa da più chirurghi: questa è l'attuale organizzazione ospedaliera (risparmiare).
Quando c'è un problema medico-legale, inerente l'intervento chirurgico, solo il chirurgo operatore è indagato, la legge riconosce 1 solo responsabile: il chirurgo operatore (anche se non è stato lui a controllare il decorso post-operatorio, non è stato lui a trattare l'eventuale complicazione post-operatoria, non è stato lui a decidere la dimissione, non è stato lui a controllare nel decorso dopo dimissione).
La responsabilità è personale, almeno finchè non verrà cambiata la legge.
In libera professione (a pagamento), intra-moenia oppure in extra-moenia, è 1 solo chirurgo che segue il cliente dalla diagnosi, all'intervento chirurgico, al decorso post-operatorio, al trattamento dell'eventuale complicazione, alla dimissione, al decorso dopo dimissione, tutto in linea con l'attuale legge sulla responsabilità personale.
C'è da chiedersi: quale è meglio per il cliente?

........continua.......

venerdì, febbraio 17, 2006

la migliore organizzazione

Il cliente che deve operarsi, nel suo percorso, viene interrogato 1° dal chirurgo, successivamente dall'anestesista ed dall'infermiere.
Al momento del ricovero viene interrogato ancora dal chirurgo e dall'infermiere (accoglienza).

Il cartaceo comprende la cartella clinica (medico-chirurgica) che racchiude la cartella infermieristica e la cartella anestesiologica.
E' come un lavoro a catena, molto simile alla catena di montaggio (a proposito i metalmeccanici hanno dimostrato che la catena di montaggio non è la migliore organizzazione per il lavoro).
Il chirurgo che ha visto il cliente in ambulatorio (per ora è ancora così ma per il fututo?) sarà lo stesso ad operarlo (dopo una attesa di circa 3 mesi per la patologia benigna).
La visita in reparto sarà fatta a turno per cui ogni giorno cambia il medico (la continuità assistenziale manca).
La visita, per 24 clienti ricoverati, dura 2.30 ore (dalle 9.00 alle 11.30), 10 minuti per ogni cliente.
Di questi 10 minuti, 8 servono per la burocrazia:
-riempire i moduli per ciascun cliente
-copiare la terapia (sì, la terapia viente copiata ogni mattina su un modulo nuovo), per ciascun cliente
-aggiornare il diario (del tipo: il paziente sta bene, etc. etc.) per ciascun cliente.
La visita della mattina è fatta da un medico, il pomeriggio da un medico differente, e così via.....

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giovedì, febbraio 16, 2006

la migliore organizzazione possibile 2

L'attuale organizzazione della chirurgia ha come priorità il risparmio.
Si risparmia organizzando il lavoro per turni.

Ogni giorno sono programmati i reperibili (2-24 ore), quelli di guardia (giorno/notte), quelli per gli ambulatori esterni, gli interventi con il chirurgo corrispondente, gli altri (in tutto 13) devono telefonare ogni sera per sapere se il giorno dopo sono impegnati in qualche cosa.
In pratica ogni mattina cambia il chirurgo che fa la visita in reparto (mancanza assoluta di continuità assistenziale).
Le notizie ai parenti sono date sempre da chirurghi differenti (a turno), con difformità di indicazioni.
Il lunedì si dice che "bisogna essere sempre presenti", il martedì si dice che "bisogna essere presenti solo se si ha un compito".
Il contratto di lavoro richiede, per i dirigenti medici chirurghi, un orario minimo di lavoro settimanale (38 ore settimanali) ed un massimo di 150 ore annuali di straordinario (le ore fatte in più devono essere recuperate, non sono pagate) ma dice anche che i dirigenti medici chirurghi lavorano per obiettivi indipendentemente dalle ore che servono per raggiungere gli obiettivi.
Morale: "la botte piena e la moglie ubriaca".
I bisogni dei clienti?
La continuità assistenziale?
La responsabilizzazione personale?
Lancillotto?
Con i doveri istituzionali si completano le ore di servizio pagate ed il resto gratis!

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lunedì, febbraio 13, 2006

la migliore organizzazione possibile

L'organizzazione attuale risponde a determinati obiettivi.
E' la migliore possibile.
Non considera la necessità del cliente ma il risparmio.

Il chirurgo di guardia ha compiti multipli:
-fare la visita in reparto
-fare accoglienza per i pazienti che devono operarsi il giorno dopo
-fare l'ambulatorio per i pazienti post-operati
-rispondere alle esigenze del PS
-rispondere alle esigenze dei reparti dell'ospedale
il tutto nello stesso turno di guardia!
Il chirurgo di guardia non opera, in caso di intervento chirurgico chiama il chirurgo reperibile.
Ma chi decide se operare oppure no?
Il chirurgo reperibile decide se operare oppure no, qualche volta in contrasto con il parere del chirurgo di guardia.
Tutto il reparto di chirurgia si avvale di due chirurghi reperibili ed un chirurgo di guardia (i reperibili 24 ore- la guardia di 12 ore)
E' la migliore organizzazione per il risparmio!

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domenica, febbraio 12, 2006

conflittualità tra chirurghi 2

Tipico episodio di conflittualità è quando un chirurgo riopera, per complicazione, un paziente operato il giorno prima da un altro chirurgo senza avvertire il chirurgo operatore precedente.

In tal caso vengono violate tutte le regole.
Il buon senso, perchè il primo chirurgo sa quello che ha fatto e quello che può essere successo.
La deontologia medica, (regolamento dell'Ordine dei medici) che regola i comportamenti tra medici.
L'interesse del paziente, perchè il reintervento potrebbe essere non necessario.
Un atto del genere dimostra disprezzo del collega, arroganza professionale, mancanza assoluta del buon senso.
Vantaggi? nessuno!
Svantaggi? discredito dell'ambiente, dimostrazione di conflittualità, innesco di meccanismi inconsci di risentimenti, diffidenza tra colleghi quindi ambiente ad alto rischio per i pazienti-clienti e potenziali beghe legali.

....continua.....