sabato, maggio 12, 2007

intramoenia dei Direttori

I Dirigenti chirurghi possono fare libera professione intramoenia a condizione che facciano anche ambulatorio istituzionale (dove i pazienti non pagano).

I Direttori chirurghi fanno libera professione intramoenia (a pagamento) ma non fanno ambulatorio istituzionale (dove i pazienti non pagano), è una differenza notevole e non giustificata che porta ad una ingiustizia infatti il Direttore chirurgo che ha pochi pazienti personali li sottrae ai collaboratori (secondo la vecchia, di venti anni fa, concezione non più valida che tutti i pazienti del reparto sono suoi pazienti!!).

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lunedì, maggio 07, 2007

aumentare i controlli, sorvegliare

Ogni volta che si scopre una causa di malasanità si provvede ad aumentare i controlli, naturalmente richiedendo nuove figure istituzionali che controllino altri controllori.

Attualmente le sovrastrutture dell'ospedale sono in crescita, nuovi posti di lavoro, nuove figure professionali, sempre nuovi posti per dirigenti.

Al centro dell'attenzione è l'organizzazione del lavoro che prevede una crescita dei controllori che controllano i controllori che controllano i controllati che sono la base dell'attività ospedaliera.

Controllare, controllare, sorvegliare sono le parole d'ordine in vigore.
Linee guida, protocolli, clinical pathways, risk management, controlli della sicurezza ma chi controlla la professionalità del personale?

Sembra strano ma si presume che il personale ha il massimo della professionalità, professionalità che più non si può.

L'organizzazione vuole la standardizzazione del lavoro, è risaputo che ogni volta che si vuole standardizzare il tutto avviene abbassando il livello medio, è impossibile standardizzare al livello superiore perchè la maggioranza è più verso il basso!
Si fa tutto per coinvolgere la maggioranza per cui se la maggioranza vale 6 la standardizzazione si colloca a 5 per recuperare il più possibile; la minoranza può anche oscillare tra il 7 ed il 10 ma non fa testo.

Il contenuto della professione è deficitario e si nasconde nello standard medio.

Esempio pratico:
dopo un intervento chirurgico di media entità il trattamento post-operatorio è standard senza differenziare tra maschio-femmina, magro-grasso, giovane-vecchio; quello che è grave è che anche per interventi più impegnativi si utilizza lo standard, addirittura lo standard non fa differenza tra chi ha 1 polmone oppure 2 polmoni nè se ci sia patologia associata o meno.

Si dice che la utilizzazione della standardizzazione facilita il lavoro del personale ospedaliero (realtà in una fabbrica di automobili, vedi Toyota), sarà anche vero ma ci sono anche le eccezioni che rappresentano una buona fetta del lavoro quotidiano, invece di insegnare a "pensare" si pretende di "adeguarsi" a quanto stabilito (ovviamente da altri!).

A quando il controllo delle professionalità e dei risultati?