mercoledì, agosto 22, 2012

le 48 leggi del potere: 41-48

Legge 41
Evitate di indossare gli abiti di qualcun altro.
Ciò che viene prima sembra sempre migliore e più originale di ciò che segue. Chi succede a un grande uomo o ha un genitore importante avrà come compito quello di sforzarsi almeno il doppio di chi lo ha preceduto, per tentare di oscurarne la fama. Non bisogna seguire le orme di chi ci ha preceduto o si finirà per vivere una vita che non ci appartiene; occorre ricreare un’identità propria e cambiare il corso della propria vita. Distruggete l’ombra incombente di vostro padre, disperdetene l’eredità e conquistate il potere percorrendo le vostre strade.

Legge 42
Colpite il pastore e le pecore scapperanno.
I guai sono spesso di un singolo individuo con una forte personalità: il provocatore, arrogante e subalterno, colui che avvelena i rapporti. Se si concede spazio a tale individuo. Altri soccomberanno sotto la sua nefasta influenza. Non permettete che il danno che sa provocare, si moltiplichi; non tentate di appianare la situazione; è irrecuperabile. Un simile soggetto deve essere neutralizzato e messo al bando. Fermate il male alla radice – il pastore – e le pecore scapperanno.

Legge 43
Toccate il cuore e la mente delle persone.
La coercizione genera una reazione che a lungo andare finisce per ripercuotersi contro di voi. Dovete invece sedurre gli altri inducendoli a desiderare di procedere nella vostra direzione. La persona che avete conquistato diviene così una fedele pedina nelle vostre mani. Per sedurre occorre saper agire sulla psicologia e sulle debolezze di ciascuno. Ammorbidite dunque chi oppone resistenza lavorando sulle sue emozioni, giocando con ciò che ha di più caro e con ciò che teme. Ignorate i cuori e le menti degli altri e questi finiranno per odiarvi.

Legge 44
Disarmate ed irritate con l’effetto specchio.
Lo specchio riflette la realtà ma è anche lo strumento ideale per ordire un inganno: quando fungete da specchio per i vostri nemici, riproducendo con assoluta precisione le loro azioni, essi non riescono più a decifrare la vostra strategia. L’Effetto Specchio rifà loro il verso e li umilia, spingendoli a reagire in modo spropositato. Reggendo uno specchio di fronte alla loro psiche, li seducete illudendoli di condividerne i valori; mettendo uno specchio davanti alle loro azioni, date loro una sana lezione. Pochi sanno resistere al potere dell’Effetto Specchio.

Legge 45
Predicate la necessità del cambiamento, ma non introducete troppe innovazioni tutte insieme.
In teoria tutti comprendono la necessità di cambiare ma poi, nelle ita di ogni giorno, gli esseri umani si dimostrano creature fortemente abitudinarie. Un eccesso di innovazione può rivelarsi traumatico e condurre alla rivolta. Se avete assunto da poco una posizione di potere oppure siete un outsider che cerca di guadagnarsi il sostegno necessario per raggiungerla, mostrate chiaramente che tenete in grande considerazione il vecchio modo di fare le cose. Se il cambiamento è davvero essenziale, fate in modo che appaia come un intervento discreto il cui scopo è unicamente perfezionare l’approccio in uso nel passato.

Legge 46
Non mostratevi mai troppo perfetti
Apparire migliori degli altri è sempre pericoloso, ma la cosa più rischiosa in assoluto è dare l’impressione di non avere difetti o debolezze. L’invidia crea nemici silenziosi. L’uomo intelligente, quindi, di tanto in tanto mostra di avere dei limiti e ammette di indulgere in qualche vizio innocente, così da allontanare l’invidia e apparire più umano ed accessibile. Solo gli dei e i morti possono permettersi di sembrare perfetti impunemente.

Legge 47
Non superate l’obiettivo che vi eravate prefissi: nella vittoria, imparate quando è il momento di fermarsi.
Il momento della vittoria è spesso quello del maggior pericolo. Nell’impeto della conquista, arroganza e presunzione possono spingervi al di là dell’obiettivo che vi eravate prefissi e, andando troppo oltre, vi fate più nemici di quante riusciate a sconfiggere. Non lasciate che il successo vi dia alla testa. Nulla può sostituire la strategia e un’accurate pianificazione. Datevi un punto di arrivo e, una volta raggiuntolo, fermatevi.

Legge 48
Spogliatevi di qualunque forma
Assumendo una forma, rendendo visibile il vostro piano, vi esponete agli attacchi esterni. Anziché darvi una fisionomia che permetta al vostro nemico di afferrarvi, mantenetevi flessibili e in movimento. Accettate il fatto che nulla è certo e nessuna legge è immutabile. Il miglior modo di proteggervi è essere fluidi e privi di una forma propria come l’acqua; non scommettete mai sulla stabilità o su un ordine duraturo. Tutto cambia.





domenica, agosto 19, 2012

esperienza africana

Ho lavorato come chirurgo presso un ospedale governativo in un paese dell'Africa, e' stata una esperienza bellissima!
Ho imparato che le medicazioni delle ferite si fanno con soluzione fisiologica, solo in caso di infezione si medica con acqua ossigenata.
L'assistenza dei pazienti e' delegata ai familiari, gli  infermieri si occupano della terapia e delle medicazioni.
I familiari dei pazienti si occupano dell'alimentazione, della gestione del letto, comprano le medicine che servono, pagano gli esami da fare, all'ingresso in ospedale in occasione del ricovero pagano un ticket.
Il paziente deve avere una famiglia altrimenti sara' tutto piu' difficile.
Tutto e' condizionato dalla mancanza di risorse economiche.
La poverta' e' diffusa, la vita si basa sulle donazioni.
La nostra societa' sta diventando sempre piu' povera, le risorse economiche si inaridiscono.
Stiamo diventando come l'Africa?
Il futuro dei nostri ospedali sara' piu' simile a quelli africani?
Una riflessione si impone: l'Africa ha necessita' di risorse economiche, i nostri ospedali stanno diventando sempre piu' poveri.
I nostri ospedali diventeranno come quelli africani?
La sopravvivenza del paziente chirurgico in Africa dipende dalle disponibilita' economiche sue e dei familiari, sara' cosi' anche da noi?
La strada intrapresa dall'assistenza ospedaliera assomiglia sempre piu' a quella africana!


la vita


La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia! (M.Gandhi)