domenica, marzo 25, 2007

l'invidia, il sentimento più diffuso tra i chirurghi

l’invidia, il sentimento più diffuso tra i chirurghi

Sei invidioso?

Rifletti:

  • provo un certo piacere a sminuire i successi degli altri
  • mi chiedo spesso: perchè lui sì ed io no?
  • se il mio partner è al centro dell’attenzione mi sento sminuito
  • se una persona antipatica ha delle difficoltà non sono affatto dispiaciuto
  • credo di essere più intelligente della maggior parte degli altri
  • se un collega ottiene una promozione prima di me io penso che la sua è stata solo fortuna

(questionario di predisposizione all’invidia, Tappatà L., psicologia della personalità, “nel girone degli invidiosi”, Psicologia contemporanea n.195-maggio/giugno 2006, Giunti Editore)

“Tipica espressione dell’invidia è la maldicenza: si svaluta l’altro agli occhi del maggior numero possibile di persone, meglio se influenti o gerarchicamente elevate. Lo sguardo fruga tra le debolezze altrui, nel desiderio di individuarle, ingigantirle, renderle pubbliche. La persona arde di un’aggressività che non osa agire apertamente e della quale non sa liberarsi.”

“Un cocktail micidiale di insicurezza, malanimo ed efficienza.”

“L’invidioso si presenta come un soggetto dotato di scarso controllo delle proprie emozioni, un tipo ansioso, costantemente preoccupato e nervoso, insoddisfatto di sè e della realtà che lo circonda.”

“L’invidioso appare anche meticoloso, preciso, ordinato: tende verso i propri obiettivi distruttivi con costanza, caparbietà e resistenza. Proprio come diceva Dante, l’invidioso è un osservatore tenace, attentissimo a cogliere negli altri anche i più piccoli difetti.”

L’invidia è un peccato mortale.

Dante condanna gli invidiosi ad avere gli occhi cuciti con fil di ferro per l’eternità.

L’invidioso più pericoloso è quello che non ha coscienza di questa emozione-sentimento ed occupa posti di responsabilità di organizzazione.


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