giovedì, aprile 27, 2006

il superchirurgo non ci fa operare

"Il superchirurgo non ci fa operare", l'ennesimo caso assurdo di un "direttore" che si crede il "primario".
Nella cronaca di Firenze, del quotidiano "la Repubblica", si riporta la denuncia di due chirurghi che si ribellano e ricorrono alla Procura perchè "Il superchirurgo non ci fa operare".
Nell'Azienda Ospedale, che sia o meno locale, secondo la Legge di riforma "Bindi" ( ancora in vigore), la Struttura Complessa di chirurgia è affidata ad un "Direttore" che ha compiti organizzativi.
Il "Direttore" organizza il lavoro svolto dagli altri chirurghi e per assurdo potrebbe anche essere quello con meno esperienza professionale, cioè quello che ha meno esperienza operatoria.
La figura del "Primario" della precedente organizzazione (U.O.-Unità Operativa) era riferita al "chirurgo" per eccellenza, era quello che aveva la maggiore esperienza professionale di sala operatoria e quindi di conseguenza tendeva ad operare tutto lui con gli aiuti e gli assistenti, procedendo anche a percorsi formativi per la progressione professionale dei collaboratori.
Tutti sanno che il monopolio del "bisturi" incrementa l'attività privata e quindi anche l'attuale "Direttore" di fatto ha convenienza a comportarsi come il vecchio "Primario".
Se è solo il "Direttore" ad operare ............
Nell'interesse dell'Azienda un "Direttore" che si comportasse come un "Primario" dovrebbe essere licenziato, di organizzatori ce ne sono quanti se ne vuole.
La filosofia Aziendale attuale è quella di offrire un servizio alla popolazione non di promuovere "stelle" della chirurgia.
Diversa è la situazione universitaria.
Il "Direttore", Professore universitario di chirurgia, ha compiti istituzionali di didattica (oltre a quelli di ricerca ed assistenza) per cui è suo compito insegnare e preparare (con percorsi formativi) i chirurghi di domani, gli specialisti chirurghi che opereranno nelle Aziende Ospedali.
....continua....

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