lunedì, giugno 05, 2006

errori medici in ospedale

Da DoctorNews del 6 Aprile 2006 – Anno 4, Numero 63

32 mila morti l'anno per errori medici in ospedale

Un decesso su sei causato da errata valutazione dei camici bianchi, un libro 'racconta' l'errore cognitivo
Sono circa 32 mila, ogni anno in Italia, le morti in ospedale dovute a errori medici: più o meno il 2,5% del totale dei decessi che si registrano nella penisola ogni 12 mesi. Ben oltre il numero delle vittime della strada. Questi numeri, elaborati dall'Istat, rivelano un problema serio. Anche perché ai decessi veri e propri vanno aggiunti altri 300 mila casi in cui, sempre per errore, viene pregiudicata e seriamente danneggiata la salute del malato. Ma c'è di più: una fetta consistente degli sbagli commessi dai camici bianchi italiani, più o meno uno su sei (vale a dire 5.000 l'anno) è attribuibile a un ragionamento sbagliato, definito errore cognitivo, e non a negligenza o incompetenza del medico. Questo fa presupporre che almeno una parte di essi possa essere evitata. Da questa considerazione nasce il libro 'La dimensione cognitiva dell'errore in medicina', presentato ieri a Roma alla presenza degli autori.

"Gli errori cognitivi - spiega Vincenzo Crupi, ricercatore del dipartimento di Scienze della cognizione e della formazione all'università di Trento e al Laboratoire de Psychologie cognitive dell'ateneo di Marsiglia, in Francia, uno degli autori - si verificano nel selezionare ed elaborare le informazioni rilevanti per prendere decisioni. Per questo possono commetterli anche gli specialisti più competenti". I campi dove si sbaglia di più sono, come prevedibile "l'emergenza-urgenza, cioè il Pronto soccorso, e la chirurgia".

A rimarcare il concetto è l'altro autore Gian Franco Gensini, presidente della Fondazione Smith Kline e preside della Facoltà di Medicina dell'università di Firenze. "Nonostante i medici conoscano il calcolo delle probabilità e la statistica - dice - nell'affrontare problemi decisionali complessi con limitate disponibilità di tempo, i camici bianchi possono affidarsi a 'scorciatoie' mentali che producono errori sistematici e prevedibili". Cosa fare, allora, per ridurre al minimo le probabilità di errore? "Innanzi tutto è necessario lavorare in team. Per confrontare diagnosi, scelte, opinioni e dunque decisioni. E poi - spiega Riccardo Tartaglia, direttore del Centro gestione del rischio clinico della Regione Toscana - avvalersi della tecnologia oggi a disposizione, anche per la formazione dei futuri camici bianchi". L'esperto si riferisce ai tanti "programmi di simulazione, che purtroppo sono ancora poco utilizzati nel nostro Paese".

E proprio per sottolineare l'importanze di una corretta sensibilizzazione della classe medica, "il prossimo giugno partirà, all'università di Firenze, un corso con l'obiettivo di introdurre i fondamenti della teoria normativa della decisione gli esiti della ricerca cognitiva sulla decisione medica. Il corso - dice Vincenzo Corbetta, dell'Unità funzionale di medicina respiratoria dell'ospedale Careggi, vicino al capoluogo toscano - darà spazio a esempi ed esercitazioni che suggeriscono come gli errori cognitivi possano essere riconosciuti ed evitati nei diversi compiti clinici in cui si presentano".

1 commento:

gim ha detto...

mah