venerdì, giugno 15, 2007

l'arroganza


L’arroganza

Arroganti, ahinoi, lo diventano anche molti di quelli che fanno carriera. Questi si lasciano affascinare dal potere fino ad arrivare a credere di essere diventati invulnerabili salvo poi rimanerci male se, per effetto di questo loro comportamento, vengono malamente espulsi dalla propria organizzazione.

di Luca Liguori

Gli arroganti ― parafrasando lo scrittore Elias Canetti ― sono gli uomini piu’ tremendi: quelli che credono di sapere tutto e ci credono. Arrogante pero’ e’ anche colui che non si degna , per esempio, di richiamare una persona dopo una telefonata, che fa fare anticamera senza alcuna ragione oppure maltratta i subordinati e chi e’ meno “importante” di lui. Questo male affligge un buon numero di persone senza privilegiare, in apparenza, particolari categorie sociali. Si puo’ definire, diciamo cosi’, un male trasversale.
Quando a soffrirne sono dei colleghi o dei subordinati… tutto sommato non e’ un grosso problema: si possono lasciar cuocere nel loro brodo e, se la cosa diventa insopportabile, far valere la propria autorita’ (coi subordinati, naturalmente). Un buon metodo per combattere “il male” lo consigliava Dino Basili: “L’arroganza “ diceva, “ si puo’ smontare con un’arroganza piu’ sfacciata, con un muro di ghiaccio o con una lacrima sincera”. La lacrima, in particolari circostanze, puo’ anche starci, ma mettersi ad erigere muri di ghiaccio non e’ certamente una bella prospettiva.
Arroganti - ahinoi - lo diventano anche molti di quelli che fanno carriera. Questi si lasciano affascinare dal potere fino ad arrivare a credere di essere diventati invulnerabili salvo poi rimanerci male se, per effetto di questo loro comportamento, vengono malamente espulsi dalla propria organizzazione. Bob Briner, un famoso consulente americano, ci esorta a non cadere nella trappola dell’arroganza. Essa ― afferma ― non solo e’ indegna, ma non ci conviene.
Il futuro, pero’, potra’ riservarci una situazione migliore? A sentire quello che diceva gia’ due secoli fa lo scrittore francese Alphonse Karr sembra proprio di no: “Gli apostoli diventano rari ― constatava sconsolato ― tutti sono padreterni!”.

10 febbraio 2002

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http://www.efira.com/spotlights/articolo_020210.htm

1 commento:

Anonimo ha detto...

...e i chirurghi di arroganza sono pieni...soprattutto nell'ospedale di Brunico (BZ)